La
storia
Il Festival "Le
città visibili" si compone di serate di concerti e spettacoli, ed è a
ingresso gratuito. È divenuto ormai un evento atteso e conosciuto a livello
nazionale. Vi
si coltiva bellezza, arte e creatività. Vi si coltiva accoglienza, integrazione
e solidarietà. E ancora amore delle diversità, rispetto dei diritti e tutele
per i lavoratori. Da qui vorremmo partire per far crescere ed emergere
la forza e la ricchezza di una comunità, della nostra comunità. La
rassegna è enormemente cresciuta in questi 6 anni, e ha ospitato importanti
nomi del panorama artistico nazionale, ha diverse collaborazioni con altre
associazioni del territorio (Circolo Milleluci, Il palloncino rosso, Vite in
transito, Caritas, Korekanè) e si sviluppa anche in molte attività ad esso
intrecciate, che si svolgono prima, durante e dopo il Festival, tese a portare
avanti una politica culturale di inclusione sociale, condivisione, creazione di
una comunità, sostegno ed incentivi alla creatività per giovani under 35.
Ne sono nate
biciclette itineranti, laboratori di riciclo creativo per bambini, una rassegna
di video arte, delle camminate sonore, incontri e dibattiti sul tema della
violenza di genere e sui diritti dei lavoratori, un convegno sul riutilizzo
degli spazi abbandonati, aperitivi etnici e lo spazio conviviale con lo street
food, birra e cocktails. È nato come progetto di rigenerazione urbana, per
restituire alla comunità spazi storici abbandonati e in stato di degrado. Così
è stato con Il giardino di Palazzo Lettimi, fino a due anni fa, e così è stato,
l'estate scorsa, con l'Ex macello comunale. Negli anni abbiamo avviato il
progetto dei Visionari, attraverso il quale un gruppo di cittadini non addetti
ai lavori attraverso un percorso di selezione arriva a scegliere uno spettacolo
per la programmazione del Festival. Abbiamo dato vita ad un corso gratuito per
Under 35 di Social Media Story Telling tenuto da un professore dell'Università
di Urbino, ed un progetto, in collaborazione con Caritas, che coinvolge un
gruppo di ragazzi sotto protezione internazionale per rivitalizzare, attraverso
il Ci.Vi.Vo., il luogo nel quale si tiene il Festival (normalmente lasciato in
stato di abbandono) e restituirlo ancora una volta alla cittadinanza. I ragazzi
vengono invitati a partecipare poi alle serate, si appassionano alla vita del
Festival, lo scoprono e lo frequentano.
La
tua donazione ci permetterà di raggiungere le risorse per poter realizzare
tutto questo (Recupero e allestimento dello spazio, affitto service audio/luci,
cachet per gli artisti e costi per la loro ospitalità, costi per pubblicità ed
ufficio stampa, e altro ancora).
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