La storia
Il nostroprogetto e l’Associazione Passo dopo Passo… Insieme nascono nel 2003 a Sesto S.Giovanni, in provincia di Milano.
Abbiamofondato l’associazione lì, in quel momento, presi dalla constatazione che inuna realtà come quella, alla periferia di una grande città, le cause chepossono generare l’abbandono scolastico sono molte.
Eppure basterebbeun impegno serio e ben progettato per riuscire a impedirlo. Così, in quasi vent’anni dilavoro sul campo, siamo riusciti a mettere a punto un programma molto diversodai soliti doposcuola ai quali si mandano i ragazzi per non tenerli per lastrada e fargli fare un po’ di compiti. Un po’alla volta abbiamo vinto la diffidenza dei ragazzi, convinto le famiglie e messo a punto un programmache funziona davvero. Ce lo dicono i ragazzi e lo confermano le famiglie, maanche le scuole e gli operatori sociali.
Abbiamochiamato il nostro programma “Meglio dopo Insieme (MDI)” per sottolineare il fatto che le attività dopo la scuola vengonomeglio se fatte insieme ad altri e anche perché questo approccio liberale energie e le potenzialità per una vita migliore, più piena e gratificante.
Noi pensiamo cheil disagio scolastico sia solo unsintomo: mentre alcuni ragazzi lo manifestano chiaramente,molti, moltissimi altri se lotengono dentro, muto. In loro il problema rimane inespresso e per questa ragione, essi e le lorodifficoltà diventano quasi invisibili agli occhi della scuola e della società. Non a caso, notiamofacilmente quelli che “vanno male a scuola” ma difficilmente ci accorgiamo dichi “sta male” a scuola o “per” la scuola. Le difficoltà, quindi,non toccano soltanto i ragazzi con un disagio familiare, economico, psichico,cognitivo, ma tutti quanti i ragazzi, perfino gli “insospettabili”.
Allo stesso modo,tutte le famiglie – e non soltanto quelle a basso reddito, con conflitti traconiugi, immigrate o residenti in zone periferiche – hanno figli che non vannobene a scuola e vivono male l’esperienza scolastica. L’istruzione e lo sviluppo personale,perciò, sono un interesse di tutti, ma è uninteresse che può diventare presto un problema o meglio: può essere vissutocome un problema e generare conflitti e tensioni all’interno delle famiglie.
Occorredunque che famiglie e istituzioni scolastiche trovino degli alleati con modellieducativi efficaci che aiutino igiovani a saper affrontare il proprio presente, innanzitutto lo studio, icompiti, il benessere della propria esperienza scolastica, la gestione deltempo e delle relazioni con adulti e tra pari. Il “Meglio dopo, Insieme”, vuoleessere quell’alleato.
Inoltre, le fragilità culturali e sociali oggi sonorese più acute dalla situazione pandemica, che accentua l’isolamento, laprecarietà, il disorientamento e la mancanza di tempo per l’educazione deifigli e – perciò- colpisce i riferimentieducativi, aumenta il distanziamento sociale e in seguito danneggia anche lamotivazione allo studio. La pandemiaaumenta sempre più i divari e le diseguaglianze. Noi ci siamo attrezzati peressere, comunque, presenti e disponibili.
Come utilizzeremo i fondi raccolti
All’inizio diogni anno scolastico, l’Associazione apre una campagna di preiscrizioni per ilsettembre successivo e la chiude a dicembre dello stesso anno. Purtroppo, siamo quasi sempre costretti arespingere almeno un certo numero di richieste d’iscrizione (35-50%) perl’impossibilità di gestire ulteriore utenza. Ciò a causadella limitatezza delle risorse su cui possiamo contare. I fondi vengonoutilizzati prevalentemente per sostenere i costi delle figure professionali chegarantiscono continuità e professionalità al servizio; infatti i costi digestione ammontano al 13% del bilancio.
Grazie ai fondiche saranno raccolti, i ragazzi e le ragazze che frequentano ilnostro servizio migliorano la loro formazione; imparano ad usare i propri strumenti di lavoro e ne hanno cura; imparanoa programmare e suddividere il proprio tempo tra studio e svago, adempiendo aipropri impegni con libertà e consapevolezza; imparano a chiedere aiuto quandone hanno bisogno; imparano a confrontarsi con i loro pari e con gli adultirispettando le regole del vivere insieme, ossia persone e ambienti; e, infine,attraverso un quotidiano percorso di autovalutazione, capiscono che “se lavoriottieni e se non lavori non ottieni”.
Inaltre parole, sono ragazzi e ragazze consapevoli che per affrontare consuccesso le sfide del presente e del futuro, a partire da quelle cheincontreranno nel biennio delle superiori, occorre guardare alla difficoltàcome nuove opportunità.
Alcuni numeri
Con andamento più o meno costante a livello annuale, idestinatari diretti del nostro servizio sono 383:
· 142 studenti delle scuolemedie di Sesto San Giovanni e Milano-Rogoredo.
· 241 genitori dei ragazzi.
I beneficiari indiretti sono:
· 60 docenti delle scuolemedie di provenienza degli studenti che partecipano alle attività di “Megliodopo, Insieme” e i 4 dirigentiscolastici
· i terapisti delle agenzie riabilitative di Sesto San Giovanni e Milano, ossia:neuropsichiatri, psicologi, logopedisti;
· i servizi sociali;
· 50 volontari;
· parrocchie e oratori che ospitano il progetto.
Un progetto a cura di
La nostra èun’associazione laica. Tuttavia, svolgiamo il nostro progetto all’interno deglioratori. Abbiamo siglato un partenariato con due parrocchie di Sesto SanGiovanni (Parrocchia di Santo Stefano e Parrocchia San Giovanni Battista) e conla Parrocchia Sacra Famiglia di Milano Rogoredo. Queste istituzioni sono quelleche per prime e con generosità hanno condiviso con noi il senso e l’opportunitàdi questa iniziativa. Abbiamocoinvolto nel progetto anche le scuole di provenienza dei ragazziiscritti al MDI: scuole medie pubbliche e paritarie, Falck, don Milani,Einaudi, Santa Caterina da Siena, Salesiani di Sesto San Giovanni; Sottocornodi Milano – Rogoredo.
In Associazione, curiamo con grande attenzione il rapportocon tutta la nostra comunità perché i nostriragazzi vivono qui e probabilmente vi vivranno anche in futuro. Divulghiamoquanto più possibile la nostra metodologia e reclutiamo attivamente i nostrivolontari, scegliendoli spesso tra chi ha già beneficiato del nostro servizio. La condivisione del nostro patrimonio conla nostra comunità di riferimento è un valido strumento di aggregazione degliinteressi e, in definitiva è volto a generare la sostenibilitàistituzionale ed economica del programma stesso. L’Associazione conta anche unarete di circa 45 soggetti tra soggettidella scuola e del Terzo Settore.
Le ricompense