Un orto che SpaH : Fondazione Albosaggia

Un orto che SpaH

di Fondazione Albosaggia

OBIETTIVO RACCOLTA: Con la raccolta fondi “Un orto che SpaH” la Fondazione Albosaggia si pone l’obiettivo di realizzare un orto grazie a cui ragazzi con disabilità potranno sperimentare un contesto lavorativo e acquisire autonomia e indipendenza.

84

Raccolti

16.000

Obiettivo

76

Giorni rimasti

7

Sostenitori

Progetto sostenuto con il contributo di

 La storia

La Fondazione Albosaggia nasce nel 2007 per volontà del comune di Albosaggia e, da allora, è attiva sul territorio soprattutto in ambito sociale ed educativo. Nel 2014, su richiesta di alcune famiglie, decide di dar vita ad un centro diurno sperimentale e innovativo per giovani con disabilità chiamato Spah-Benessere In Comunità. Obiettivi primari sono l’integrazione e l’inclusione della persona con disabilità, attraverso un lavoro sul potenziamento delle sue autonomie, sulla cittadinanza attiva e sulla rete che circonda i diretti interessati.

Il servizio SpaH da ormai 10 anni attraverso un lavoro educativo, sociale e psicologico propone ai suoi utenti (attualmente 21) attività in struttura e sul territorio che spaziano dallo sport, alla musica, dalla manualità e alle emozioni, dal lavoro allo svago, il tutto attraverso l’acquisizione, il potenziamento e il mantenimento delle autonomie. Da qui nasce il progetto “Un Orto che SpaH” (SpaH si legge SPACCA!, Spa come benessere e H come disabilità) , un’iniziativa nata per offrire ai ragazzi di SpaH – giovani con disabilità che partecipano ai nostri programmi educativi – la possibilità di sviluppare autonomia, scoprire il valore del lavoro e sentirsi parte di una comunità che crede in loro.

 Dalla pulizia del terreno, alla distribuzione del letame, dalla fresatura del terreno coltivabile, al riposizionamento del telo, dalla scelta, al trapianto, cura e raccolta fino ad arrivare alla consegna delle verdure alle cooperative per la trasformazione e infine all’etichettamento dei vasetti e alla vendita dei prodotti. Tutti passaggi che, a seconda delle proprie potenzialità, potranno essere effettuati dai giovani utenti con il supporto e l’affiancamento di educatori professionali.

Contribuisci anche tu a far sbocciare un sogno!


Come utilizzeremo i fondi raccolti

I fondi raccolti verranno utilizzati per le diverse fasi del progetto che prevedono:

  • La formazione degli utenti da parte di un esperto agricoltore;
  • La presenza di due educatori professionali che accompagneranno e sosterranno i giovani durante tutta l’attività;
  • L’acquisto delle piantine da coltivare;
  • L’acquisto di materiale e attrezzatura specifica per la coltivazione (telo, ceste, rastrelli, guanti, calzature, ecc. per tutti);
  • L’acquisto della recinzione per il terreno coltivabile;
  • L’adeguamento dei passaggi all’interno dell’orto affinché siano accessibili alle persone con disabilità;
  • La produzione di etichette da applicare ai nostri prodotti;
  • Il piano comunicazione, la promozione e il progetto grafico;
  • L’acquisto di una cella frigorifera per la conservazione delle verdure fino alla consegna in cooperativa;
  • La trasformazione delle verdure in prodotti finiti.

Un progetto a cura di 


Fondazione Albosaggia nasce nel 2007 per volontà del Comune di Albosaggia; da allora è attiva sul territorio di Albosaggia non solo in ambito educativo e sociale. Nel 2014, su richiesta di alcune famiglie, decide di dar vita ad un centro diurno sperimentale e innovativo per giovani con disabilità chiamato SPAH-BENESSERE IN COMUNITÀ. Obiettivi primari, l’integrazione e l’inclusione della persona con disabilità, attraverso un lavoro sul potenziamento delle sue autonomie, sulla cittadinanza attiva e sulla rete che circonda i diretti interessati. 

Il servizio SpaH da ormai 9 anni, attraverso un lavoro educativo, sociale e psicologico, propone ai suoi utenti (attualmente 23) attività in struttura e sul territorio che spaziano dallo sport alla musica, dalla manualità e alle emozioni, dal lavoro allo svago, il tutto attraverso l'acquisizione, il potenziamento e il mantenimento delle autonomie.