La
storia
Spesso ai pazienti liberi da
malattia serve tempo per imparare nuovamente a sognare. Il cancro mette in secondo piano le ambizioni, i
progetti, le aspirazioni personali: la prima e unica cosa a cui deve pensare un
malato è lottare per la propria
sopravvivenza. Ma può un ragazzo di 32 anni arrendersi ad una vita il
cui unico obiettivo è rimanere vivo? Può accontentarsi di aver giocato, e vinto, la partita più difficile
della sua vita? Per quanto quei sogni devono rimanere chiusi dentro
al cassetto a cui li ha costretti il cancro?
Dano ha la sua risposta: e l'ha gridata
al mondo. La rara malattia che l'ha colpito, l'intervento a cui è stato
costretto, il mese di immobilità a letto e i lunghi cicli di chemioterapia
l'hanno segnato nel fisico: ma la determinazione è rimasta intatta. E così ha
intrapreso, assieme all'Istituto Oncologico Romagnolo, un lungo percorso: quello che lo deve portare a gareggiare alle Paralimpiadi di Tokyo 2020
sui 200 metri di canoa.
Un viaggio pieno di difficoltà, di
trasferte, di allenamenti da effettuare in condizioni disagevoli, anche a causa
degli strascichi che il tumore e le terapie hanno lasciato sul suo
corpo: ma il suo esempio, laddove il sogno riuscisse ad avverarsi, sarebbe troppo
importante, troppo significativo per tutti i giovani che come lui stanno
affrontando la stessa sfida, mettendo i propri progetti personali in un
cassetto per concentrarsi sulla propria guarigione. Aiutaci a mettere Dano nelle migliori condizioni
per far avverare le sue aspirazioni: sarebbe il modo migliore per insegnare
anche a tutti gli altri pazienti a sognare nuovamente.
Con 5.000 euro permetteremo a Dano di
acquistare l'attrezzatura ideale per potersi allenare anche d'inverno: quando
il Fenomeno
di Raynaud, disturbo derivante dai lunghi cicli di chemioterapia a cui si è
sottoposto che consiste nella perdita di sensibilità e dà luogo a spasmi alle
mani quando fa freddo, gli impedisce di prepararsi come vorrebbe. Con quella cifra potrebbe
coprire i costi delle lunghe trasferte cui deve sottoporsi per partecipare a
quelle gare che gli permetteranno di qualificarsi alle Paralimpiadi.
Con una semplice
donazione potrai scendere in acqua anche tu con Dano, per
aiutarlo a spingere la sua canoa un po' più in là, verso il traguardo.